COMMITTENTE
                  EUR S.p.a.
ANNO
                  2001
PROGETTISTA STRUTTURALE
                  Prof. Ing.
                  Massimo Majowiecki
IMPORTO OPERA
                  € 136.861.078,3
STATO DELL'ARTE
                  Progettazione esecutiva definitiva
LA TECA
                  La Teca (ovvero l’edificio che contiene la parte fuori 
                  terra del Centro Congressi) rappresenta per dimensioni e caratteristiche 
                  un’opera di grande impegno progettuale.  E` costituita 
                  da grandi telai (macrostrutture) posti ad interassi di 33.00 
                  m l’uno dall’altro, aventi una luce di campata di 
                  66.00 m (come per l’impalcato Forum - Impianti) e 39 m 
                  di altezza (47 m per il telaio posto sul filo B).
                  I telai, costituiti da travi e colonne con schema spaziale di 
                  tipo Vierendeel, sono tra loro collegati, sugli assi longitudinali 
                  esterni, da travi dello stesso tipo, mentre all’interno 
                  forniscono appoggio alle travi secondarie e ai diversi ordini 
                  di arcarecci, necessari per sostenere i campi vetrati o opachi 
                  della copertura e il controsoffitto vetrato di intradosso.
                  Lungo le facciate longitudinali composte da due rivestimenti 
                  in vetro posti sulle faccie esterne e sulle faccie interne del 
                  corpo della teca, trovano collocazione le scale di sicurezza 
                  e gli ascensori. Le strutture in acciaio di questa parte (scale 
                  e sostegni delle vetrate) sono sospese alle Vierendeel longitudinali 
                  di sommitá che collegano i telai.
                  L’azione di controvento in facciata è affidata 
                  a travi Vierendeel piane disposte perpendicolarmente alla vetrata 
                  e disposte con passo di 9.9 m, che trasferiscono i carichi orizzontali 
                  in sommità ed alla base.
                  Medesima soluzione é adottata lungo le facciate frontali: 
                  travi Vierendeel verticali, in questo caso appoggiate al solaio 
                  inferiore, disposte con interasse 12.5 m, di altezza 1.5 m (distanza 
                  tra corrente esterno e corrente interno) e controventate fuori 
                  dal loro piano, appendono mediante tiranti in piatti gli arcarecci 
                  di sostegno dei pannelli vetrati.
                  Le colonne principali della teca sono rigidamente connesse alle 
                  strutture in c.a. poste al di sotto del vano impianti, a cui 
                  è affidato il compito di trasferire le azioni orizzontali 
                  al sistema di impalcati ed alle fondazioni. Tali colonne in 
                  c.a. sono inoltre tra di loro collegate da setti e travi in 
                  c.a. che potranno essere utilizzate in fase di montaggio per 
                  lo spostamento dei grandi telai della teca dalla zona di montaggio 
                  alla loro posizione finale.
                  Appare evidente come il piano di montaggio di questa grande 
                  struttura (da elaborare nel progetto esecutivo) rivestirà 
                  grande importanza nella definizione degli elementi che compongono 
                  la struttura stessa.
                  LA NUVOLA
                  La Nuvola, ovvero la struttura contenuta nella Teca, è 
                  l’elemento di fulcro architettonico del progetto ed è 
                  un’opera che non ha precedenti a livello mondiale per 
                  tipologia, sagoma e dimensioni.
                  Il complesso nuvola e` formato essenzialmente dalle seguenti 
                  sottostrutture:
                   - il calice
                   - il reticolo della nuvola
                   - l’auditorium
                   - i solai intermedi
                  
                  La tipologia strutturale definitiva del calice, prescelta principalmente 
                  in base a considerazioni di affidabilità esecutiva, è, 
                  principalmente, quella di un reticolo di travi ortotrope con 
                  alcuni settori funzionanti a piastra ortotropa mista, collaborante, 
                  in acciaio-calcestruzzo, necessari per limitare lo stato deformativo 
                  locale.
                  La soluzione proposta è tipica degli impalcati da ponte 
                  realizzati con travi miste in acciaio e soletta di calcestruzzo 
                  armato, resa collaborante mediante collegamento con pioli tipo 
                  Nelson. A differenza dei ponti, dove le travi sono disposte 
                  secondo lo sviluppo longitudinale, nel caso specifico si rende 
                  necessario ottenere una orditura bidirezionale, ortotropa, in 
                  conseguenza della geometria architettonica, del sistema di vincolamento 
                  e della necessità di ottenere caratteristiche di rigidezza 
                  indispensabili per la verifica degli stati limiti di deformazione 
                  e del livello vibrazionale.
                  Il funzionamento strutturale della lastra ortotropa si esplica 
                  principalmente in direzione longitudinale  secondo la quale 
                  viene ordito un cassone multicellulare formato da quattro travi 
                  parallele ad anima piena, a configurazione variabile, con passo 
                  costante.
                  Le travi trasversali, di sezione variabile, sono ordite normalmente 
                  alle travi longitudinali; alcune di esse, vincolate a supporti 
                  verticali discreti, hanno una importante funzione di sostegno 
                  e di stabilizzazione laterale.
                  
                  Tramite gli appoggi del calice, il sistema “nuvola” 
                  viene progettato secondo criteri di isolamento sismico in funzione 
                  della nuova normativa che ha condizionato fortemente la fase 
                  di progettazione definitiva.
                  In fase esecutiva potranno essere adottate le seguenti tecnologie:
                  1. isolamento tramite appoggi con matrice elastomerica tipo Alga 
                  HDRB o similari ad elevato smorzamento con mescola in gomma 
                  (G = 0.8 N/mmq) e caratteristiche di risposta K = 4.31 kN/mm; 
                  Ømax = 280 mm (HDN.A 1200);
                  2. isolamento tramite appoggi in acciaio e teflon con attuatori 
                  viscoelastici ad alto smorzamento tipo AlgaSism PND ovvero High 
                  Capacity Fluid Viscous Dampers TAYLOR DEVICES o similari.
                  L’isolamento sismico è una tecnica innovativa volta 
                  a ridurre la vulnerabilità delle strutture, garantendone 
                  l'integrità, attraverso la forte riduzione dei carichi 
                  sismici anziché aumentarne la resistenza strutturale. 
                  
                  L'inserimento di speciali dispositivi (isolatori), normalmente 
                  tra la base della struttura e le fondazioni, consente di traslare 
                  la frequenza fondamentale del sistema isolato in un campo caratterizzato 
                  da basso contenuto energetico. Gli isolatori sono caratterizzati 
                  da un elevato valore di rigidezza orizzontale per piccoli spostamenti 
                  (impediscono cioé movimenti sotto l'azione del vento 
                  e di piccoli terremoti) e basso valore di rigidezza per alti 
                  spostamenti (consentono ampie oscillazioni a basse accelerazioni 
                  durante un terremoto violento). La rigidezza verticale è 
                  invece sempre molto elevata, sia per sostenere l'edificio che 
                  per evitarne il rollio durante il sisma.
                  Progetto architettonico: Arch. Massimiliano 
                  Fuksas
                  
                   
                  
                  
                  
                  
                  
                  Modelli strutturali
                   
                  
                  
                  