Osservazioni sulle verifiche di resistenza dei nodi - Parte terza

Il DM 17/01/2018 riserva un'altra chicca in merito alla verifica di resistenza lato calcestruzzo dei nodi esterni trave-pilastro (a onor del vero già presente nel DM 14/01/2008).

Riprendiamo la formula [7.4.29] e la conseguente spiegazione sulle grandezze coinvolte:

con fck espresso in MPa e

Il coefficiente η entra in gioco nella [7.4.8], di seguito riportata:

Si riporta di seguito la corrispondente parte dell'EuroCodice 8 (N.B.: la versione italiana riporta nella formula 5.33 sotto radice i termini bjhjc: è un palese refuso in quanto sarebbe dimensionalmente errata):

Apparentemente sembra la stessa formulazione, ma c'è una differenza significativa per i nodi esterni.

Il normatore italiano ha pensato di semplificare incorporando la riduzione all'80% del valore resistente nel coefficiente αj, assumendo il valore 0.48. Peccato che il coefficiente η sia funzione di αj e sia presente anche sotto la radice.

Questo porta ad avere due formule differenti, riportate di seguito con il coefficiente riduttivo esplicitato:

Nella tabella e nel successivo grafico è riportata la variazione del termine η √(1-νd/η) fra le due formulazioni in funzione del valore dello sforzo assiale normalizzato νd per un valore di fck=30 MPa:

Nel seguente grafico si riporta invece la variazione percentuale del termine η √(1-νd/η) per assegnati valori dello sforzo assiale normalizzato in funzione della resistenza fck.

E' palese la differenza di capacità lato calcestruzzo dovuta alla formulazione DM2018 nel range 0.3≤νd≤0.4, abbastanza frequentato dai pilastri di strutture sismoresistenti.

Chissà se l'autore della formulazione italiana aveva presente questo ulteriore aggravio e potrà mai fornirne spiegazione...


ing. Alessandro Dragone