Terna locale

Gli elementi finiti e le superfici di carico possiedono un proprio sistema di riferimento detto Terna di Riferimento Locale (1,2,3), in contrapposizione con la Terna di Riferimento Globale (X,Y,Z) a cui ci si riferisce per semplificare l'orientamento nello spazio.

Fig. 1 Terna locale 1,2,3 di un elemento lineare.

Per un elemento lineare interposto tra i nodi i e j, come una biella, una trave o un pilastro, la terna locale viene ad assumere sistematicamente la seguente posizione:

Per gli elementi verticali (normali al piano X-Y) il nodo k coincide con la proiezione del nodo i in direzione dell'asse Y globale ad una distanza di 200 m. In altre parole gli elementi verticali vengono generati con l'asse locale 2 parallelo all'asse globale Y.

Fig. 2 Terna locale in elementi generati secondo la direzione verticale.

Per gli elementi non verticali il nodo k coincide con la proiezione del nodo i ad una distanza di 200 m secondo una direzione così definita:

direzione ortogonale all'asse locale 1 contenuta nel piano π ortogonale ad X-Y e passante per i nodi i e j.

Fig. 3 Terna locale in elementi generati secondo una direzione non verticale.

Fig. 4 Terna locale in elementi non verticali e posizione del nodo K.

L'orientamento della sezione trasversale di un elemento può essere modificato con il comando Ruota sezioni (Pre Processore - Elementi) applicando una rotazione intorno all'asse locale 1.

La terna locale per i Plinti e per i Pali risulta parallela a quella Globale e può essere ruotata dall'operatore con il comando Ruota sezioni.

Per l'elemento isoparametrico la terna locale ha l'origine sul primo nodo (a) selezionato durante la generazione e gli assi di riferimento hanno la seguente direzione:

  1. L'asse 1 è diretto secondo la retta a-c congiungente il nodo dell'origine (a) con il terzo nodo della selezione (c);
  2. L'asse 3 deriva dal prodotto vettoriale tra l'asse 1 e l'asse a-e condotto dall'origine (a) verso il quinto nodo (e) della selezione;
  3. L'asse 2 viene ottenuto dal prodotto vettoriale tra l'asse 3 e l'asse 1.

Fig. 5 Terna locale in un elemento Isoparametrico. L'asse 3 è ortogonale ed uscente dal piano 1-2.

Per l'elemento 4 Nodi la terna locale ha l'origine sul primo nodo (a) selezionato durante la generazione e gli assi di riferimento hanno la seguente direzione:

  1. L'asse 1 è diretto secondo la retta a-b congiungente il nodo dell'origine (a) con il secondo nodo della selezione (b);
  2. L'asse 3 deriva dal prodotto vettoriale tra l'asse 1 e l'asse a-d condotto dall'origine (a) verso il quarto nodo (d) della selezione;
  3. L'asse 2 viene ottenuto dal prodotto vettoriale tra l'asse 3 e l'asse 1.

Fig. 6 Terna locale nel singolo elemento 4 Nodi.

Per l'elemento Triangolare la terna locale ha l'origine sul primo nodo (a) selezionato durante la generazione e gli assi di riferimento hanno la seguente direzione:

  1. L'asse 1 è diretto secondo la retta congiungente il nodo dell'origine (a) con il secondo nodo della selezione (b);
  2. L'asse 3 deriva dal prodotto vettoriale tra l'asse 1 e l'asse a-c condotto dall'origine (a) verso il terzo nodo (c) della selezione;
  3. L'asse 2 viene ottenuto dal prodotto vettoriale tra l'asse 3 e l'asse 1.

Fig. 7 Terna locale nel singolo elemento Triangolare.

Nelle superfici di carico la terna locale viene costruita con il seguente criterio:

  1. L'origine è posto in coincidenza del primo nodo selezionato.
  2. L'asse locale 1 viene allineato secondo la congiungente l'origine con il secondo punto di selezione (primo lato).
  3. L'asse locale 3 deriva dal prodotto vettoriale tra l'asse 1 e la congiungente l'origine con il terzo punto selezionato.
  4. L'asse locale 2 viene ottenuto dal prodotto vettoriale tra l'asse 3 e l'asse 1.

La terna puó essere visualizzata con il comando Terna locale (Pre Processore - Elementi).

I carichi e la terna locale

Il sistema di riferimento locale assume una notevole importanza nella fase di input dei carichi sugli elementi in quanto è possibile riferirsi ad esso, anche se non obbligatorio, per la definizione delle direzioni dei carichi distribuiti linearmente, di quelli di superficie o dei carichi concentrati applicati lungo la campata.

Il sistema di riferimento locale è impiegato sistematicamente, invece, nella documentazione dei carichi agenti su tutti gli elementi.